Provvigioni indeducibili se di importo non giustificato dal contratto e dagli usi
Questo accade anche se i costi sono intrinsecamente riferibili all’attività d’impresa
Con l’ordinanza n. 33568, depositata ieri, la Corte di Cassazione torna ad occuparsi dell’onere della prova dell’inerenza dei costi all’attività d’impresa, intesa quale condizione per la loro deducibilità.
Dopo aver ricordato che l’inerenza va intesa in senso qualitativo, prescindendo da valutazioni di natura quantitativa, atteso che esprime una correlazione tra costi e attività d’impresa (anche in via indiretta, potenziale o in proiezione futura), i giudici affermano che il relativo onere probatorio incombe sul contribuente.
In particolare, quest’ultimo è tenuto a dimostrare l’esistenza di circostanze fattuali che consentano di ricondurre il costo all’attività d’impresa; se l’Amministrazione adduce ulteriori elementi tali
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