Particolari valutazioni per i redditi pluriennali nel regime degli impatriati
Le ricadute fiscali possono quindi essere assai diverse ed è quindi necessaria una opportuna pianificazione
L’applicazione del regime degli impatriati (ex art. 16 del DLgs. 147/2015) ai redditi di lavoro dipendente mostra, come ulteriore elemento di appeal, l’assenza di limiti quantitativi al beneficio conseguibile. Ciò non si può dire nel caso in cui l’impatriato generi reddito di lavoro autonomo o d’impresa (atteso il necessario rispetto del regime comunitario degli aiuti “de minimis”) o redditi assoggettati all’aliquota addizionale sui compensi a titolo di bonus e stock option di cui all’art. 33 del DL 78/2010 (esclusi dal beneficio in base alla circ. Agenzia delle Entrate n. 33/2020, § 7.7).
Tale aspetto può quindi impattare significativamente in presenza di figure apicali, tipicamente dirigenti ed amministratori, che dispongono di ingenti pacchetti
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