La società di comodo non perde definitivamente il credito IVA
La preclusione presente nella normativa italiana è incompatibile con la direttiva 2006/112/Ce
Gli artt. 9 e 167 della direttiva 2006/112/Ce non consentono, rispettivamente, di negare la qualifica di soggetto passivo e il diritto alla detrazione dell’IVA, qualora l’importo delle operazioni effettuate, rilevanti ai fini dell’imposta, non raggiunga la soglia stabilita da una normativa nazionale sulla base delle attività patrimoniali di cui il soggetto dispone.
Si tratta dell’importante principio enunciato dalla Corte di Giustizia Ue nella sentenza pubblicata ieri, in merito alla causa C-341/22, relativa alla disciplina italiana sulle società di comodo. Il rinvio pregiudiziale era stato promosso dalla Corte di Cassazione (si veda “Utilizzo del credito IVA delle società di comodo alla Corte Ue” del 20 maggio 2022).
Il caso esaminato riguarda una società ...
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