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CONTABILITÀ

Nell’ESRS S2 l’informativa sui lavoratori nella catena del valore

Sono ricompresi tutti i lavoratori che non rientrano nell’ambito della forza lavoro propria

/ Alain DEVALLE e Fabio RIZZATO

Giovedì, 5 settembre 2024

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L’ESRS S2 disciplina gli obblighi informativi relativi a impatti rilevanti, rischi e benefici sui lavoratori impiegati nella catena del valore connessi alle operazioni proprie oppure attraverso i propri prodotti, servizi e/o rapporti commerciali. Sono quindi ricompresi tutti i lavoratori che non rientrano nell’ambito della forza lavoro propria (per cui si rimanda all’ESRS S1 – Forza lavoro propria) quali, per esempio, lavoratori di un fornitore, lavoratori di un’impresa “a valle” che acquista i prodotti o di una “a monte” che reperisce le materie prime dell’entità impegnata nella rendicontazione, ecc.

Gli obblighi informativi previsti dall’ESRS S2 riguardano il modo in cui l’impresa incide sui lavoratori della catena del valore in termini di impatti rilevanti positivi e/o negativi; le eventuali azioni intraprese per prevenire, mitigare o porre rimedio agli impatti negativi e i relativi risultati ottenuti; la natura, la tipologia e la portata di rischi e opportunità rilevanti sulla forza lavoro impiegata nella catena del valore e il modo in cui l’impresa li gestisce; gli effetti finanziari sull’impresa di breve, medio e lungo periodo derivanti da rischi e opportunità rilevanti connessi ai lavoratori impiegati nella catena del valore.

Analogamente alla struttura di tutti gli Standard tematici, anche l’ESRS S2 suddivide l’informativa in tema di lavoratori impiegati nella catena del valore in: governance e strategia; gestione degli impatti, dei rischi e delle opportunità; metriche e obiettivi.
In merito al tema della governance e strategia, lo Standard di rendicontazione richiede un’adeguata informativa in merito sia alla modalità di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore nella definizione della strategia aziendale, sia alla relazione esistente tra strategia e governance aziendale e impiatti, rischi e opportunità rilevanti connessi ai lavoratori impiegati nella catena del valore. Per il primo punto (coinvolgimento dei lavoratori), l’ESRS S2 richiede alle imprese di rendicontare la modalità con cui i lavoratori nella catena del valore potrebbero subire impatti rilevanti e in che modo – trattandosi di portatori di interessi rilevanti – essi stessi sono in grado di orientare la strategia dell’impresa impegnata nella rendicontazione. In tema di relazione tra strategia aziendale e impatti, rischi e opportunità, invece, lo Standard richiede alle imprese di indicare se gli impatti (siano essi effettivi o potenziali) derivano dalla strategia attuata dall’impresa o sono a essa collegati, nonché le relazioni esistenti tra rischi e opportunità rilevanti connessi ai lavoratori della catena del valore, da una parte, e alla strategia e alla governance dall’altra.

Si pensi, a titolo di esempio, al rischio di continuità operativa a cui potrebbe essere esposta un’impresa che basa la sua forza lavoro su manodopera temporanea nel caso di mancanza di personale qualificato. Per adempiere a tale obbligo informativo l’ESRS S2 (§ 11-14) richiede di indicare specifiche informazioni tra cui, in sintesi, breve descrizione delle tipologie di lavoratori della catena del valore che potrebbero subire impatti rilevanti, aree geografiche o merci per cui sussiste un rischio significativo di lavoro minorile o lavoro forzato tra i lavoratori nella catena del valore, informativa specifica in caso di impatti negativi e/o positivi rilevanti, nonché rischi e opportunità rilevanti per l’impresa derivanti dagli impatti sui lavoratori nella catena del valore e dalle dipendenze da questi ultimi.

In tema di gestione di impatti, rischi e opportunità, l’impresa deve descrivere le politiche attuate per gestire gli impatti rilevanti sui lavoratori nella catena del valore, nonché rischi e opportunità rilevanti associati. L’obiettivo è illustrare in che misura l’impresa dispone di politiche per individuare, valutare, gestire e attuare rimedi agli impatti rilevanti riguardanti i lavoratori impiegati nella catena del valore, nonché le politiche che disciplinano i rischi e le opportunità rilevanti per gli stessi lavoratori. Ciò avviene con una descrizione degli impegni in materia di politica del rispetto dei diritti umani in linea con la normativa vigente (es. Principi guida delle Nazioni Unite), concentrando l’attenzione e la connessa informativa sul rispetto di tali diritti, sul coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore e sulle misure volte a consentire di porre rimedio agli impatti sui diritti umani. Informativa specifica deve essere rivolta alla tratta degli esseri umani, al lavoro forzato o coatto, al lavoro minorile e alla presenza (o meno) di un codice di condotta del fornitore.

Per metriche e obiettivi, l’ESRS S2 richiede alle imprese di indicare nella dichiarazione sulla sostenibilità eventuali obiettivi temporali (di breve, medio e lungo periodo) e relativi risultati prefissati per ciò che concerne i lavoratori nella catena del valore in tema di: riduzione degli impatti negativi, potenziamento degli impatti positivi, gestione di rischi e opportunità rilevanti. Data la complessità della rendicontazione in materia, l’Appendice C dell’ESRS 1 prevede la possibilità di omettere le informazioni richieste dall’ESRS S2 nei primi due anni di redazione della dichiarazione per tutte le imprese (o gruppi) che alla data di chiusura dell’esercizio hanno un numero medio di dipendenti impiegati durante l’esercizio finanziario (su base consolidata ove applicabile) non superiore a 750.

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