ACCEDI
Mercoledì, 25 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

CONTABILITÀ

L’EFRAG punta a ridurre di più del 50% i datapoint obbligatori per gli ESRS

Semplificazione degli standard mediante sei leve chiave, ipotesi slittamento per il technical advice

/ Andrea FRADEANI

Mercoledì, 25 giugno 2025

x
STAMPA

download PDF download PDF

Ridurre di più del 50% gli elementi d’informazione (i datapoint) obbligatori: è l’ambizioso obiettivo indicato dall’EFRAG – come evidenziato nella sua news del 20 giugno 2025 – per il lavoro di semplificazione degli ESRS affidatogli, nel contesto del pacchetto “Omnibus I”, dalla Commissione europea.
Si tratta di un taglio radicale, precisa la news, attraverso sei leve chiave analizzate nel Progress Report (PR) sulla revisione di tali standard, documento approvato il 19 giugno 2025 dall’EFRAG Sustainability Reporting Board (EFRAG SRB).

La prima leva, approfondita nei numeri da 24 a 27 del PR, riguarda la semplificazione della valutazione della doppia rilevanza: un processo fondamentale per la rendicontazione di sostenibilità secondo gli ESRS, che manifesta però significative criticità (e oneri), in particolare nella sua declinazione operativa, su cui si cerca d’intervenire con numerose modifiche alle previsioni vigenti relative a tale valutazione e alla rilevanza delle informazioni.

La seconda leva, oggetto dei successivi numeri da 28 a 31, vuole migliorare sia la leggibilità/concisione delle dichiarazioni di sostenibilità che la loro inclusione nella rendicontazione societaria nel suo complesso: fra i rilievi agli attuali ESRS vi sono difatti il dettaglio e l’ampiezza eccessivi, non assimilabili a quelli che tipicamente caratterizzano le (altre) rendicontazioni aziendali.

La terza leva, a cui sono dedicati i numeri da 32 a 35 del PR, fa riferimento a una modifica considerata critica ossia quella inerente al rapporto fra gli obblighi minimi d’informativa (i Minimum disclosure requirements o MDR) e quanto viene specificato a livello tematico: il problema da risolvere è legato, in estrema sintesi, alle sovrapposizioni, ambiguità e complessità di tale relazione.

La quarta leva, affrontata nel successivo numero 36, attiene al miglioramento della comprensibilità, chiarezza e accessibilità degli standard: sul punto, anche alla luce di quanto detto nella riunione dell’EFRAG SRB del 19 giugno 2025, ci limitiamo a sottolineare l’intervento sulla loro struttura per separare in modo chiaro quanto è obbligatorio da quanto non lo è.

La quinta leva, a cui sono dedicati i numeri da 37 a 47 del PR, contempla l’introduzione di altre agevolazioni suggerite al fine di ridurre gli oneri: si tratta di interventi, di varia natura, in tema di acquisizioni e dismissioni, agevolazioni IFRS (incorporando, ove compatibili con l’ordinamento unionale, quelle previste dagli IFRS S1 e S2), informazioni commerciali sensibili, datapoint richiesti da normative unionali, metriche (ove siano necessari input non disponibili oppure per escludere dai calcoli attività non rilevanti), perimetro del reporting e della catena del valore, istituzioni finanziarie e effetti finanziari attesi.

La sesta e ultima leva, affrontata dai successivi numeri 48 e 49, cerca di migliorare l’interoperabilità: gli interventi prospettati riguardano quella degli ESRS con gli standard dell’International Sustainability Standards Board (ISSB), nello specifico gli IFRS S1 e S2.

Venendo al piano di lavoro e alla relativa timeline, il PR precisa come l’EFRAG sia attualmente impegnato nella terza fase delle cinque previste, ossia quella di redazione e approvazione delle bozze delle modifiche agli ESRS: il relativo Exposure draft (ED) dovrebbe essere approvato a metà luglio. I mesi di agosto e settembre saranno dedicati alla quarta fase, quella della pubblicazione dell’ED e della ricezione e analisi dei relativi commenti.
La quinta e ultima fase dovrebbe svolgersi nel mese di ottobre e consisterà nella finalizzazione e consegna del technical advice alla Commissione europea a cui spetta – l’EFRAG ha infatti un ruolo di tipo consulenziale – l’adozione delle effettive modifiche ai vigenti ESRS ai sensi del par. 1 dell’art. 29-ter della direttiva 2013/34/Ue.

Nella lettera di accompagnamento del PR, indirizzata alla Commissaria europea per i Servizi finanziari e l’Unione dei risparmi e degli investimenti, l’EFRAG invita la Commissione europea – visto che il lasso di tempo previsto per la pubblica consultazione è molto breve e cade, peraltro, in un periodo non ottimale – a rivedere la deadline di consegna del technical advice, attualmente il 31 ottobre 2025, per concedere più tempo e comfort agli stakeholder per il loro prezioso feedback.

TORNA SU