UNGDCEC: «Ancora ritardi per le istruzioni sugli sgravi contributivi»
“Una gestione incerta, inefficiente e opposta a qualsiasi principio di semplificazione amministrativa, con un peso crescente su professionisti e contribuenti”. Dopo i comunicati stampa delle scorse settimane, l’Unione giovani commercialisti torna sul tema degli sgravi contributivi al 50% per artigiani e commercianti, denunciando ancora una volta i ritardi della Pubblica Amministrazione nel rilascio di tutti gli strumenti necessari per poter accedere all’agevolazione.
“A oltre due mesi dalla pubblicazione della circolare – spiega il Presidente dell’associazione sindacale, Francesco Cataldi –, l’INPS non ha ancora reso disponibile la procedura telematica per la presentazione delle domande”. È vero che, con una comunicazione informale, l’Istituto ha lasciato intendere che la riduzione contributiva possa comunque essere applicata già alla prima scadenza utile, attraverso il versamento in misura ridotta, “ma tale apertura – continua Cataldi – priva di un quadro operativo preciso e senza una tempistica certa per il completamento dell’iter, lascia spazio a incertezza e confusione. Il rischio di errori e sanzioni resta a carico dei contribuenti, mentre l’ente che dovrebbe garantire chiarezza e supporto continua a rimandare”.
A ciò si aggiunge il ritardo nella diffusione del decreto attuativo previsto dalla L. 203/2024, che dovrebbe estendere da 24 a 60 le rate disponibili per la dilazione dei debiti contributivi, che il Presidente dell’INPS Fava ha definito “quasi pronto”. L’attesa, hanno sottolineato Massimiliano Dell’Unto e Francesco Paolo Fabbri, Consiglieri UNGDCEC, “dura da oltre sei mesi e comporterà per gli studi professionali il raddoppio del lavoro, dovendo ripresentare tutte le pratiche già trasmesse da gennaio a oggi per accedere al piano più favorevole”.
Per questo, il sindacato di categoria ribadisce la necessità di un “cambio di passo”, chiedendo all’INPS “risposte immediate e strumenti operativi chiari, per restituire ai professionisti il diritto di lavorare con regole certe e in tempi adeguati”.
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