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Niente detrazione IVA per la società in house che cede opere gratuitamente al Comune socio

/ REDAZIONE

Martedì, 28 ottobre 2025

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Con l’ordinanza n. 28382 del 27 ottobre, la Cassazione ha escluso che possa considerarsi detraibile l’IVA assolta da una società in house in relazione agli acquisti effettuati per la realizzazione di opere (nel caso specifico si trattava di una scuola comunale, di un impianto sportivo e di impianti fotovoltaici) che erano state poi cedute, a titolo gratuito e senza applicazione dell’imposta, al Comune, socio unico della stessa società.

La Corte ricorda che qualsiasi assegnazione fatta dalla società al socio, sia essa a titolo gratuito o oneroso, costituisce operazione imponibile ai fini IVA. Secondo quanto emerso dalla giurisprudenza unionale (cause C-207/23, C-126/14, C-528/19), soltanto nell’ipotesi in cui la cessione gratuita dei beni a favore di un socio risponda anche all’interesse del cedente è possibile che la stessa possa considerarsi non rilevante ai fini IVA.

Nel caso oggetto dell’ordinanza, invece, tale condizione non risultava soddisfatta. Pertanto, riconoscere alla società in house la detrazione (e quindi il rimborso) dell’IVA assolta in relazione ai beni ceduti gratuitamente al Comune avrebbe costituito una violazione del principio di neutralità dell’imposta.

In definitiva, secondo i giudici di legittimità, ai fini della detrazione dell’IVA sugli acquisti, è necessario non solo che sia verificato il rapporto di inerenza tra i costi sostenuti “a monte” dalla società e la realizzazione di beni ceduti con le cessioni gratuite “a valle”, ma anche l’accertamento e il riscontro che la cessione gratuita sia avvenuta nel rispetto dei presupposti indicati dalla disciplina unionale, ossia che l’operazione sia stata assoggettata a imposta, con la sola eccezione delle cessioni gratuite che siano state operate a favore di un socio ma anche nell’interesse del cedente.

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