Sul blocco di sconto e cessione dei bonus edilizi, da salvaguardare chi ha interventi in corso
“Pur comprendendo le esigenze di finanza pubblica sottese al blocco delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura, riteniamo necessario salvaguardare i contribuenti che hanno interventi in corso nonché ripristinare la remissione in bonis per chi ha commesso errori nelle comunicazioni inviate entro lo scorso 4 aprile”. Il CNDCEC ha espresso questa posizione ieri, nel corso un’audizione in Commissione Finanze e Tesoro del Senato sulla conversione del DL 39/2024.
Come riportato in un comunicato, i commercialisti hanno ribadito quanto già sottolineato nella lettera inviata nei giorni scorsi al Ministro Giorgetti e al Viceministro Leo (si veda “CNDCEC critico sullo stop a sconti e cessioni di bonus edilizi” del 3 aprile).
In particolare, è stato proposto che chi ha già sottoscritto contratti o già iniziato i lavori possa “continuare ad accedere alle opzioni per cessione del credito e sconto in fattura, subordinatamente al rilascio di attestazioni che certifichino la sussistenza di tali presupposti alla data di entrata in vigore del decreto, sottoposte a stringenti sanzioni in caso di falsità”.
È stato inoltre proposto il ripristino della possibilità di avvalersi della remissione in bonis estendendola a chi, non avendo ancora individuato il cessionario del credito d’imposta, vi riesca entro il 15 ottobre 2024, termine ultimo per accedere alla remissione. “Se l’ampliamento del perimetro della remissione in bonis dovrà essere oggetto di valutazioni tecniche anche in termini di coperture, sicuramente l’accesso all’istituto deve essere garantito – ha sottolineato il Consigliere e Tesoriere del CNDCEC Regalbuto – a coloro che, avendo presentato tempestivamente la comunicazione entro il 4 aprile scorso, si trovino nella necessità di dover correggere errori commessi in buona fede”.
Tra le ulteriori proposte figura la possibilità per il fornitore o il cessionario di optare per la rateizzazione in dieci anni degli importi delle singole rate annuali che non vengono utilizzate, per “incapienza”, nell’anno di competenza finanziaria, norma peraltro già prevista per le comunicazioni inviate lo scorso anno.
Infine, il CNDCEC ha evidenziato le criticità connesse alla preventiva comunicazione dell’utilizzo dei crediti d’imposta investimenti che, in assenza dei provvedimenti attuativi, attualmente inibisce le compensazioni, e quelle relative all’entrata in vigore delle nuove norme in materia di contraddittorio preventivo.
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