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È la società che deve dimostrare la chiarezza del bilancio impugnato

/ REDAZIONE

Mercoledì, 24 aprile 2024

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La Cassazione, nell’ordinanza n. 10873, depositata ieri, ha stabilito che, in presenza della contestazione di mancanza di chiarezza di talune poste del bilancio d’esercizio – sviluppata con riferimento alle risultanze dello stesso e della documentazione allegata – è onere della società dimostrare l’osservanza del requisito.

Il principio di chiarezza del bilancio, infatti, non è subordinato a quello di correttezza e veridicità del medesimo, ma è dotato di autonoma valenza. La chiarezza del bilancio, in quanto posta a tutela anche di terzi estranei alla compagine sociale, deve essere valutata per quel che il bilancio indica, a prescindere da eventuali riscontri nella contabilità sociale.

Mentre nei casi in cui è contestata la rappresentazione veritiera e corretta delle poste annotate nel bilancio la parte impugnante deve dimostrare, quale fatto integrante il vizio, la falsità ed erroneità delle stesse, in quelli in cui è contestata la violazione del principio di chiarezza l’assolvimento dell’onere della prova gravante sulla medesima è soddisfatto con la produzione in giudizio del bilancio e della documentazione allegata da cui emerga l’inosservanza del predetto principio. È onere della società, invece, dimostrarne il rispetto.

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