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Le Entrate aggiornano la guida sulle locazioni brevi ma non si attengono alla Cassazione

/ REDAZIONE

Venerdì, 2 agosto 2024

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Con l’inizio di agosto, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la Guida “Locazioni brevi - La disciplina fiscale e le regole per gli intermediari”.
La principale novità del testo è rappresentata dall’aggiornamento relativo alle aliquote, posto che, dal 1° gennaio 2024, per effetto della legge di bilancio 2024, l’aliquota della cedolare secca è passata al 26%, anche se è rimasta la possibilità di applicare l’aliquota del 21% sui contratti di locazione breve relativi a una unità immobiliare individuata in sede di dichiarazione dei redditi (si veda “Più cara la cedolare per le locazioni brevi” del 2 gennaio 2024).

L’Agenzia ricorda che il regime delle locazioni brevi (art. 4 del DL 50/2017) è riservato alle locazioni poste in essere al di fuori del regime imprenditoriale e che, in questo ambito, opera una presunzione (art. 1 comma 595 della L. 178/2020) in base alla quale tale regime è applicabile se nell’anno si destinano a locazione breve “al massimo quattro appartamenti”, mentre, oltre questa soglia, “l’attività, da chiunque esercitata, si considera svolta in forma imprenditoriale”.

Purtroppo, emerge, poi, la volontà dell’Agenzia delle Entrate di non adeguarsi a quanto di recente affermato dalla Corte di Cassazione n. 12395/2024 con riferimento alla possibilità di applicare la cedolare ove il conduttore agisca nell’esercizio dell’impresa (si veda “L’esclusione della cedolare secca per l’attività di impresa non riguarda il conduttore” del 9 maggio 2024). La Guida, infatti, seppur nel contesto più limitato delle locazioni brevi, ribadisce che sono “esclusi dalla disciplina i contratti di locazione breve che il conduttore stipula nell’esercizio di tale attività (per esempio, quelli a uso foresteria per i suoi dipendenti), anche quando non viene esercitata in maniera abituale”.

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