Epidemia colposa per le omissioni del datore di lavoro
Per le Sezioni Unite si tratta di un reato «a forma libera» che può essere realizzato con diverse tipologie di condotta
Il delitto di epidemia colposa, contestato in connessione alla diffusione del COVID-19 in una struttura sanitaria, può essere integrato in caso di omissioni da parte del datore di lavoro.
Tale fattispecie è disciplinata dall’art. 438 c.p., che punisce chiunque cagioni un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni.
Le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 27515 depositata ieri, hanno confermato la compatibilità di tale fattispecie con la causalità omissiva prevista dall’art. 40 comma 2 c.p. (impedire il verificarsi di un evento equivale a cagionarlo).
Nel caso di specie, l’accusa contestava al delegato del datore di lavoro ex art. 16 del DLgs. 81/2008 la colpa di avere cagionato un’epidemia di SARS-CoV-2 (agli inizi del 2020) all’interno di ...
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