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Agenzia delle Entrate: in arrivo 6 mila lettere ai proprietari di immobili in Francia e Regno Unito

/ REDAZIONE

Mercoledì, 24 marzo 2010

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Ville e loft all’estero nel mirino. Lo ha reso noto l’Agenzia delle Entrate in un comunicato diffuso oggi, spiegando che “il Fisco italiano questa volta fa tappa in Costa Azzurra e Gran Bretagna, recapitando 6 mila lettere ai contribuenti italiani che possiedono immobili non dichiarati, individuati anche grazie alla cooperazione internazionale”.
La lettera spedita ai contribuenti che risultano in possesso di immobili nel 2005 in Francia, in particolare nel dipartimento delle Alpi Marittime nel quale rientra la Costa Azzurra, e nel 2008 in Gran Bretagna - si legge nel comunicato - ha due obiettivi: “informare sui nuovi obblighi dichiarativi legati al possesso di immobili all’estero a partire dall’anno d’imposta 2009” e “suggerire ai contribuenti di regolarizzare eventuali illeciti fiscali commessi negli anni precedenti, anche alla luce dell’inasprimento dei controlli”.
Nella nota, l’Agenzia delle Entrate ricorda infatti che, a partire dall’anno d’imposta 2009, nel rispetto delle nuove regole sul monitoraggio fiscale degli investimenti e trasferimenti all’estero, i contribuenti sono sempre tenuti a indicare nel modulo RW di UNICO gli immobili detenuti all’estero, anche se non producono redditi di fonte estera imponibili in Italia, come nel caso di immobili tenuti a disposizione. La comunicazione, inoltre, invita a sanare le posizioni irregolari per gli anni d’imposta precedenti al 2009. “Se i beni immobili, infatti, sono stati locati o venduti generando una plusvalenza imponibile (in base alla normativa fiscale italiana), il contribuente avrebbe dovuto inidicare nel modello UNICO l’investimento immobiliare all’estero e dichiarare in Italia i redditi ottenuti”.
Non devo invece sanare la loro posizione i contribuenti che, fino al 2008, hanno tenuto gli immobili a disposizione. Prima dell’anno d’imposta 2009, infatti, non era previsto nessun obbligo di dichiarazione, a patto che gli immobili fossero situati in un Paese, come Francia o Regno Unito, che non li assoggetta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi. (Redazione)


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