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ll Ddl. sul Contratto Unico d’ingresso alla Commissione Lavoro del Senato

/ REDAZIONE

Giovedì, 1 aprile 2010

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ROMA - Il Ddl. sull’istituzione del Contratto Unico di Ingresso, denominato CUI, sottoscritto da 47 parlamentari e di cui è primo firmatario il senatore del Pd Paolo Nerozzi, prevede un contratto unico di ingresso per i precari e un salario minimo legale per tutti coloro cui non si applichi il contratto nazionale, compresi gli stagisti, prevedendo, in tali casi, anche forme di rivalutazione annuale delle retribuzioni. Il testo, presentato nei giorni scorsi, è stato assegnato alla Commissione Lavoro di Palazzo Madama. L’esame potrebbe prendere il via dopo le vacanze pasquali, mentre si attendono le modifiche al “collegato lavoro”, che il Presidente della Repubblica ha rinviato alle Camere, annunciate dal Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
Il Ddl. in questione punta alla progressiva stabilizzazione dei rapporti di lavoro prevedendo, sin dall’inizio, la configurazione di un contratto a tempo indeterminato. Tale contratto risulta però articolato in due fasi: una fase di ingresso di durata non superiore ai tre anni e, successivamente, una fase di stabilità dello stesso rapporto di lavoro.
La proposta disciplina anche il licenziamento di quei lavoratori a tempo determinato che oggi non godono di tutele al riguardo e che quindi non possono contare - sottolinea lo stesso Nerozzi - neppure sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Nello specifico, nel caso in cui il licenziamento avvenga, nella fase di ingresso dei tre anni, per motivi diversi da quello disciplinare, al lavoratore viene riconosciuta la tutela obbligatoria con un’indennità pari a cinque giorni per ogni mese di prestazione lavorativa; quindi, per esempio, dopo sei mesi di lavoro, tale indennità sarà pari ad un mese di retribuzione, sino al massimo di sei mensilità dopo tre anni.
Dopo i tre anni, è invece previsto il passaggio a tempo indeterminato.
Nel Ddl., che in materia di contratto unico e salario minimo recepisce le proposte degli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi, si stabilisce un “compenso orario minimo” per “tutti” i rapporti lavorativi, “inclusi quelli con contenuto formativo”. I contratti a termine diventano inoltre più costosi per i datori di lavoro, in quanto l’aliquota contributiva per l’assicurazione obbligatoria viene incrementata di un punto percentuale.
Infine, ai lavoratori parasubordinati (con un rapporto autonomo continuativo, di lavoro a progetto e di associazione in partecipazione), con compenso sotto i 30 mila euro lordi annui, che da tali prestazioni traggano più dei due terzi del proprio reddito, viene riconosciuto il contratto unico di ingresso. (Ansa)

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