Industria: a luglio prezzi alla produzione a -0,1%
I prezzi alla produzione dei prodotti industriali a luglio sono scesi dello 0,1% rispetto a giugno e sono invece aumentati del 3,9% su base tendenziale. Lo comunica l’ISTAT, precisando che si tratta del rialzo annuo più alto dall’ottobre del 2008, mentre a livello congiunturale si nota un primo raffreddamento dopo una serie di variazioni positive che proseguiva da settembre 2009.
Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (periodi maggio-luglio) e quella dei tre mesi precedenti, l’indice è aumentato dell’1,7%. I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno, che pesa per il 75% sul totale, hanno registrato una diminuzione congiunturale dello 0,1% e un aumento tendenziale del 4,1%. Per i beni venduti sul mercato estero l’indice ha segnato una riduzione dello 0,1% su base mensile e una crescita del 3,4% su base annua. L’ISTAT fa notare come le variazioni di prezzi sia a livello mensile che annuo siano guidate dalla componente energetica. Infatti, nel mese di luglio, l’indice dei prezzi dell’insieme dei prodotti industriali (venduti sui mercati interno ed estero) ha registrato, rispetto a giugno, una diminuzione per l’energia (-0,5%) e variazioni nulle per i beni di consumo, per i beni strumentali e per i beni intermedi. Nel confronto tra luglio 2010 e lo stesso mese dell’anno precedente, l’indice è aumentato dello 0,7% per i beni di consumo, dello 0,2% per i beni strumentali, del 4,8% per i beni intermedi e del 13% per l’energia. Guardando ai prezzi dei prodotti industriali per settore di attività economica, si nota come le componenti che hanno trascinato la crescita sul mercato complessivo a livello tendenziale, siano la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+20,4% annuo, -1,6% mese) e fabbricazione di prodotti chimici (+5,6% annuo, +0,1% mese).
Per quanto riguarda invece il commercio estero, nella stima preliminare l’ISTAT rileva che, a luglio, le esportazioni italiane verso i paesi extra UE sono aumentate su base annua del 16,7%, rallentando la marcia a confronto con il +26,4% segnato a giugno; mentre le importazioni sono cresciute del 32,1%, sempre rispetto al luglio del 2009.
Nel dettaglio, il saldo commerciale con i Paesi extra UE a luglio risulta in deficit per 125 milioni di euro, “in netto peggioramento”, spiega sempre l’Istituto, rispetto all’avanzo (+1.384 milioni di euro) dello stesso mese del 2009. Su base congiunturale le esportazioni risultano “sostanzialmente stazionarie” (-0,1%) mentre le importazioni registrano un “contenuto aumento” (+0,9%). Nel trimestre maggio-luglio 2010, rispetto a quello precedente, l’export cresce del 10,1% e l’import del 7,1%. Nel periodo gennaio-luglio 2010, a confronto con lo stesso periodo del 2009, si registrano incrementi significativi sia per le esportazioni (+13,8%) sia, con maggiore intensità, per le importazioni (+23,2%). Guardando ai principali partner commerciali, a luglio si rilevano incrementi tendenziali dell’export verso tutti, ad accezione dei paesi Asian (-11,3%). In particolare, le esportazioni sono aumentate verso i Paesi Mercosur (+49,8%), la Cina (+48,5%) e la Turchia (+28,8%). I flussi relativi ai raggruppamenti principali per tipologie di beni mostrano incrementi tendenziali generalizzati. Per le esportazioni, andamenti positivi superiori alla media, si rilevano per l’energia (+51,5%), per i prodotti intermedi (+21,4%) e per i beni di consumo durevoli (+20,9%). (Redazione)
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