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Federalismo municipale: presentati gli emendamenti dei Comuni al decreto

/ REDAZIONE

Mercoledì, 26 gennaio 2011

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Federalismo fiscale in salita. Ieri, infatti, l’ANCI ha presentato al Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli il documento, approvato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza, contenente gli emendamenti dei Comuni allo schema di DLgs. in materia di federalismo municipale. “Abbiamo preso atto che il testo era migliorato rispetto all’ultima riunione - ha spiegato il presidente dell’ANCI, Sergio Chiamparino -. Il Governo si è riservato la possibilità di valutarli e di tenerne conto o meno nel momento in cui presenterà il testo in Commissione bicamerale. La riunione di oggi non era finalizzata a ottenere un accordo, ma ad esporre dettagliatamente gli emendamenti che riteniamo di estrema importanza per migliorare il testo: abbiamo riscontrato che c’è una disponibilità a discutere sulle questioni fondamenti”. Che sono “i tempi per le addizionali IRPEF, la tassa di soggiorno, la dimensione per l’aliquota di equilibrio, e alcune verifiche sull’entità del gettito”.
Le possibilità che il parere della Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale venga approvato, però, paiono risicate, perché opposizione e Terzo Polo sembrano orientati a votare contro.

Se la via parlamentare sembra ristretta, Calderoli e Tremonti non demordono, però, sul fronte dei Sindaci. La discussione sui tempi dello sblocco delle aliquote IRPEF comunali, fa sapere il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, “è in corso”. Ma, in ogni caso, “le addizionali non sono un obbligo, ma una facoltà e la scelta dipenderà dai cittadini. Il cittadino potrà dire all’ente locale: non mettere le addizionali, non abusare con le imposte, perchè puoi dare servizi migliori a costi minori”.
Si tratta poi ancora sulla tassa di soggiorno e sull’aliquota dell’IMU, che i Sindaci vorrebbero più alta del 7,5-7,6% ipotizzato dal Governo. Proposte che dovrebbero entrare nell’ultima nuova versione del DLgs., che arriverà domani sul tavolo della Commissione.

Non è comunque escluso, nel caso in cui arrivasse il “sì” dall’ANCI al testo, che la Lega abbia la tentazione di approvare comunque il decreto, anche in caso di pareggio e quindi parere respinto in Commissione, opzione prevista dalla legge delega (L. 42/2009), a patto che venga poi motivata di fronte al Parlamento. Qualcosa di più sui destini della riforma si capirà comunque domani quando arriveranno le nuove correzioni al parere del relatore Enrico La Loggia. (Redazione)

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