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Al via il nuovo modello di dichiarazione ISEE, decreto in Gazzetta lunedì

/ REDAZIONE

Giovedì, 13 novembre 2014

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Il 7 novembre è stato firmato il decreto di approvazione del nuovo modello di dichiarazione necessario per ottenere l’ISEE, indicatore della situazione economica equivalente, con le relative istruzioni per la compilazione. Il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 novembre al fine di rendere pienamente operativa la riforma dell’ISEE a partire dal 1° gennaio. La normativa, infatti, prevede l’utilizzo delle nuove regole a partire dai 30 giorni successivi all’entrata in vigore del decreto (cioè, complessivamente, il 45° giorno dopo la pubblicazione). Lo ha reso noto ieri il Ministero del Lavoro con un comunicato stampa.

In particolare, il riferimento è alla Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), prevista dall’art. 10 del DPCM n. 159/2013, ossia il regolamento relativo alla revisione delle modalità di determinazione e ai campi di applicazione dell’ISEE, e di cui il Ministero ha pubblicato modello e istruzioni per la compilazione.

Come spiega il comunicato, le principali novità del nuovo modello di dichiarazione riguardano:
- la possibilità di presentare una dichiarazione semplificata (il “modello MINI”), che riguarderà la gran parte delle situazioni ordinarie;
- per le altre situazioni, una dichiarazione fatta a “moduli”, ciascuno specifico di una particolare prestazione o condizione del beneficiario (es. richiesta di prestazioni socio-sanitarie con un nucleo ristretto per facilitare la persona con disabilità ovvero prestazioni universitarie quando lo studente non è nel nucleo familiare di origine, ecc.).

Il Ministero ricorda che con le nuove regole sarà possibile aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro (più in generale quando il reddito diminuisce di almeno il 25%) senza aspettare che il peggioramento delle condizioni venga prima registrato dalle dichiarazioni fiscali; si potrà in questi casi presentare una dichiarazione particolare per ottenere l’“ISEE corrente”.

Infine si precisa che molte informazioni non saranno più richieste al cittadino in sede di dichiarazione (es. il reddito complessivo o altre informazioni già presenti negli archivi dell’INPS o dell’Agenzia delle entrate), ma direttamente recuperate negli archivi. (Redazione)

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