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Via libera all’Agenda per la semplificazione

/ REDAZIONE

Martedì, 2 dicembre 2014

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Tra i provvedimenti all’ordine del giorno della riunione di ieri, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’Agenda per la semplificazione, prevista dall’art. 24 del DL n. 90/2014 convertito (che, al comma 1, ha previsto in realtà che l’approvazione avvenisse entro lo scorso 31 ottobre).

L’Agenda – come si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi – contiene le linee di indirizzo condivise tra Stato, Regioni ed Enti locali e il cronoprogramma delle relative attività per assicurare l’effettiva realizzazione di obiettivi di semplificazione, indispensabili per recuperare il ritardo competitivo dell’Italia, liberare le risorse per tornare a crescere e cambiare realmente la vita dei cittadini e delle imprese.

Nel dettaglio, l’Agenda punta su cinque settori strategici di intervento: cittadinanza digitale, welfare e salute, Fisco, edilizia e impresa. Per ciascuno individua azioni, responsabilità, scadenze e risultati attesi.
L’Agenda adotta, infatti, una logica di risultato: il successo degli interventi non sarà valutato sul numero delle norme introdotte o eliminate, ma sull’effettiva riduzione dei costi e dei tempi.
Viene, inoltre, garantito il controllo dei risultati che saranno resi accessibili on line, assicurando il coinvolgimento costante di cittadini e imprese nella verifica dell’attuazione.

Tutte le azioni previste saranno accompagnate da un’attività di misurazione dei tempi e degli oneri sopportati da cittadini e imprese. Particolare attenzione sarà riservata alla “percezione” dei risultati, che sarà verificata attraverso rilevazioni di carattere quantitativo (indagini campionarie) e qualitativo (interviste, focus group).
Il Consiglio dei Ministri e la Conferenza unificata verificheranno e aggiorneranno periodicamente l’Agenda.

Inoltre, nella riunione di ieri, il Governo ha approvato, su proposta del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di concerto con il Ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, uno schema di decreto delegato con l’obiettivo di rivedere il sistema sanzionatorio e dare attuazione alla legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.
L’istituto, costruito quale causa di non punibilità – prosegue il comunicato – consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria. Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere serio e adeguato ristoro nella competente sede civile. L’attuazione della delega consentirà ragionevolmente, nel breve periodo, di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi, la cui definizione possa essere ritardata o ostacolata dalla pendenza di processi relativi a fatti di particolare tenuità. (Redazione)

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