Decreti fiscali al Consiglio dei Ministri di oggi
Gli esperti sarebbero ancora al lavoro per sciogliere gli ultimi nodi e, anche se l’ordine del giorno non è stato ancora ufficializzato, al Consiglio dei Ministri in programma per oggi alle 18 dovrebbe arrivare il nuovo pacchetto di decreti attuativi della delega fiscale di cui alla L. 23/2014, considerando i tempi molto stretti per l’attuazione, che scade il 27 giugno. Per questo motivo i tecnici dovrebbero lavorare, dopo tutta la notte, ancora questa mattina, anche se non è escluso che, alla fine, per qualche decreto possa arrivare un ulteriore slittamento, mentre restano decisamente in forse le norme sulle banche (compresa la deducibilità delle perdite), che sembrano allontanarsi addirittura verso la legge di stabilità, e il piano per la banda ultralarga.
Nel dettaglio, il pacchetto di decreti “fiscali” potrebbe comprendere diverse misure, dalla riforma del Catasto al contenzioso, dal riordino delle sanzioni penali e amministrative, con la cancellazione della norma “Salva Berlusconi”, che fissava al 3% la soglia di non punibilità sulle imposte evase, alla semplificazione, passando per evasione ed erosione.
I rischi peggiori, sia secondo esponenti della maggioranza che della minoranza, sono legati alla maxi-riforma del Catasto, in particolare il timore di una “stangata”, legata soprattutto alla condizione, presente nella delega ma di non univoca interpretazione, di mantenere con la riforma una sostanziale invarianza di gettito. Se l’invarianza fosse mantenuta solo a livello nazionale, alcune aree del Paese registrerebbero inevitabilmente, secondo molti, impennate dei valori. Confermarla a livello comunale, invece, garantirebbe una maggiore stabilità. Il Governo sembrava inizialmente orientato sulla prima opzione, ma ultimamente sembra invece aver corretto il tiro.
Le polemiche non si fermano però qui. Da più parti si teme infatti un pericoloso “ingolfamento” del Parlamento, già alle prese, alla vigilia dell’estate, con delega P.A., riforma della scuola, Ddl. concorrenza, DL pensioni, enti locali e riforma Rai. Se poi, come pare probabile, oltre ai decreti delegati arrivasse anche l’atteso provvedimento per sanare la questione dei dirigenti dell’Agenzia e per riordinare le funzioni di Demanio, Entrate e Dogane, il piatto si appesantirebbe ancora di più.
Sulla questione dei dirigenti “decaduti” dell’Agenzia è tornato ieri il sottosegretario all’Economia e segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti, che ha parlato di una norma-ponte con criteri trasparenti per selezionare i dirigenti fiscali, con nessuna sanatoria per i dirigenti illegittimi: “Per domani (oggi, ndr) sono attesi i DLgs. della delega fiscale, e questa è una cosa” ha spiegato, ma, in attesa che si faccia il concorso per selezionare i dirigenti, “serve un provvedimento ad hoc, coordinato ai dettami della riforma, in modo che sia coerente e credibile”, ha sottolineato, spiegando che a Palazzo Chigi c’è attenzione per la sua proposta.
Si tratta, nel dettaglio, di “una soluzione temporanea che attribuisca poteri non a tutti i dirigenti dichiarati illegittimi, ma a chi è ritenuto idoneo sulla base di criteri trasparenti”, ha insistito il sottosegretario, dicendo con fermezza “no” a tentativi di sanatorie per “salvare” tutti i dirigenti finiti nel mirino della Consulta. In base a questa “selezione”, “è ovvio che alcuni dei vecchi dirigenti verranno riconfermati alla luce della loro alta professionalità, ma non tutti”. Una riconferma generalizzata sarebbe “inaccettabile”, oltre che “statisticamente impossibile se si ricorre a criteri trasparenti, perché allora sarebbe una sanatoria” ha aggiunto, osservando che “la norma ad hoc deve seguire e non precedere una riorganizzazione complessiva del sistema a regime”. (Redazione)
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