Detraibili le spese dell’intervento per «disturbo d’identità di genere»
L’Agenzia ha chiarito che rientrano tra le spese sanitarie detraibili ai sensi dell’art. 15 comma 1 lett. c) del TUIR
Le spese relative a un intervento medico-chirurgico per adeguare i propri caratteri sessuali, previo accertamento del “disturbo d’identità di genere”, rientrano tra le spese sanitarie detraibili ai fini IRPEF ai sensi dell’art. 15 comma 1 lett. c) del TUIR. Sul fronte IVA, invece, sconta l’aliquota ridotta del 4% la cessione dei dispositivi medici destinati all’impianto di stent coronarici. Sono questi, in estrema sintesi, i chiarimenti forniti ieri dall’Agenzia delle Entrate, rispettivamente con le risoluzioni nn. 71 e 72.
Nel dettaglio, la ris. n 71 affronta il caso di un intervento di “metoidioplastica”, che consiste nella ricostruzione degli organi genitali maschili, autorizzato per accertato “disturbo d’identità di genere”. ...
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