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La Consulta non ha salvato le omesse dichiarazioni ante 17 settembre 2011

Anche dopo la sentenza n. 80/2014 c’è la rilevanza penale delle condotte che hanno determinato un’evasione compresa tra 77.468,53 e 103.291,38 euro

/ Maurizio MEOLI

Martedì, 1 settembre 2015

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Anche considerando i principi enunciati dalla Corte Costituzionale nella sentenza 8 aprile 2014 n. 80, resta punibile il soggetto che, per il tramite della condotta di omessa dichiarazione perpetrata anteriormente al 17 settembre 2011, abbia evaso un’imposta superiore alla soglia di 77.468,53 euro, ma inferiore a quella di 103.291,38 euro, in allora rispettivamente previste per l’omessa e per l’infedele dichiarazione (soglia, quest’ultima, che la Consulta ha “esteso” all’omesso versamento IVA). A fornire questa precisazione è la sentenza n. 35773/2015 della Cassazione.

La Consulta, nella ricordata sentenza n. 80/2014, ha statuito che è costituzionalmente illegittimo, per violazione dell’art. 3 Cost., l’art. 10-ter del DLgs. 74/2000, nella ...

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