«Splafonamento» con recupero dell’IVA e sanzione al 100%
L’omesso versamento dell’IVA dovuta su acquisti effettuati in sospensione d’imposta senza disporre del plafond non è una mera irregolarità formale
Il cosiddetto “splafonamento” IVA costituisce una violazione sostanziale e legittima il recupero, da parte del Fisco, dell’imposta dovuta sugli acquisti oltre i limiti del plafond, nonché l’irrogazione della relativa sanzione pari al 100% dell’IVA recuperata. È quanto desumibile dalla recente sentenza n. 1103/26/15 della C.T. Reg. di Torino.
I fatti di causa attengono a una srl, esportatore abituale, che, presentando l’apposita dichiarazione d’intento, aveva effettuato acquisti senza applicazione dell’IVA in misura eccedente il plafond disponibile (cfr. art. 1 del DL 746/1983 e art. 2, comma 2 della L. 28/1997). L’Agenzia delle Entrate, quindi, aveva recuperato la maggiore IVA dovuta in capo alla srl, poiché l’art. 7 del DLgs. 471/1997
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