Bancarotta sempre preferenziale se il manager si paga compensi «congrui»
L’esclusione della più grave bancarotta fraudolenta per distrazione potrebbe anche consentire la non punibilità per particolare tenuità del fatto
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 48017, depositata ieri, afferma che, indipendentemente dall’esistenza di una delibera assembleare in materia, è da preferire la soluzione interpretativa secondo cui l’amministratore che si ripaghi dei suoi crediti relativi ai compensi per l’attività prestata verso la società fallita, prelevando dalle casse sociali o comunque ottenendo una “somma congrua” rispetto al lavoro prestato, non risponde di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione ma di bancarotta fraudolenta preferenziale (nel caso di specie, peraltro, i compensi venivano erogati dal liquidatore di una srl fallita al precedente amministratore).
L’importanza della soluzione emerge nel momento in cui si prende in considerazione la ben diversa gravità ...
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