Aumenta il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno
Nella seduta di ieri, la Commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera al Ddl. di conversione del DL 243/2016, contenente interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno. Il provvedimento approderà in Aula lunedì prossimo e il voto dovrebbe tenersi tra martedì e mercoledì.
Tra gli emendamenti al testo approvati, uno del Governo aumenta il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno.
Si ricorda che l’art. 1 commi 98-108 della L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) ha introdotto un credito d’imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite nelle Regioni del Sud.
Danno diritto al credito d’imposta gli investimenti:
- facenti parte di un progetto di investimento iniziale;
- relativi all’acquisto, anche tramite leasing, di beni strumentali nuovi (nello specifico, macchinari, impianti e attrezzature varie);
- destinati a strutture produttive nuove o già esistenti.
L’agevolazione è riconosciuta fino al 31 dicembre 2019 e la misura del bonus è differenziata in relazione alle dimensioni aziendali:
- 20% per le piccole imprese;
- 15% per le medie imprese;
- 10% per le grandi imprese.
Per effetto dell’emendamento approvato, la misura del credito d’imposta passerà al:
- 45% per le piccole imprese;
- 35% per le medie;
- 25% per le grandi.
Inoltre, il bonus sarà commisurato alla quota del costo complessivo degli investimenti, nel limite massimo, per ciascun progetto, di tre milioni di euro per le piccole, 10 milioni per le medie e 15 milioni per le grandi imprese.
A differenza di quanto previsto dalla L. 208/2015, la quota del costo complessivo aumenta perché non sarà solo quella eccedente gli ammortamenti dedotti nel periodo d’imposta relativi alle stesse categorie di beni d’investimento della stessa struttura produttiva.
Un’ulteriore modifica prevede infine che il bonus sia cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano a oggetto gli stessi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento.
Con un comunicato stampa, la Viceministra dello Sviluppo economico Teresa Bellanova ha commentato la modifica definendola “un sostegno reale alle imprese che resistono all’onda lunga della crisi, in particolare le piccole e medie imprese, che rappresentano l’ossatura e la chiave di volta dello sviluppo”.
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