Sulle «sentenze pilota» arriva anche un’interrogazione parlamentare
Le dichiarazioni della Direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in merito a una possibile collaborazione con la Cassazione per l’ottenimento di “sentenze pilota”, hanno portato, oltreché alla reazione indignata dei rappresentanti sindacali dei commercialisti, anche alla presentazione di un’interrogazione parlamentare sul tema.
A depositarla la senatrice del Gruppo misto, Anna Cinzia Bonfrisco, che ha chiamato in causa i Ministeri di Economia e Giustizia per sapere “se siano a conoscenza del piano di lavoro tra l’Agenzia delle Entrate e la Corte di Cassazione sulle sentenze pilota, in cosa esse si sostanzino e quale sia la loro reale portata” e se “la collaborazione fra Agenzia delle Entrate e Cassazione sia in essere, o lo sia mai stata, anche solo su un piano fattuale, quali siano le modalità in cui essa si esplica, in che modo i magistrati della Suprema Corte intendano interpretare tale collaborazione con una sola delle parti del processo tributario e se essa abbia il sostegno politico dei Ministri in indirizzo”.
In più, la senatrice Bonfrisco chiede ai responsabili dei due Ministeri di indicare “se e quali misure di propria competenza intendano adottare per censurare gli attori della grave situazione esposta”.
Sulle dichiarazioni di Orlandi, ieri, è tornata anche l’Associazione italiana dottori commercialisti che, tramite un comunicato stampa, ha ricordato come una supposta collaborazione tra Entrate e Cassazione, finalizzata alla predisposizione di “sentenze pilota che uniformino gli esiti dei giudizi tributari” andrebbe a “ledere i principi costituzionali di parità fra le parti del processo e minerebbe la terzietà e l’imparzialità del giudicante”. Per questo, l’associazione sindacale guidata da Andrea Ferrari non può che salutare con piacere l’arrivo di un chiarimento sul tema tramite la risposta all’interrogazione parlamentare: “Un passo – conclude la nota stampa – verso la pari dignità tra cittadino ed Erario”.
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