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Fissate le retribuzioni medie giornaliere 2018 per piccoli coloni e coltivatori diretti

/ REDAZIONE

Mercoledì, 16 maggio 2018

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Con il DM 10 maggio 2018, pubblicato ieri nella sezione “Pubblicità legale” del sito del Ministero del Lavoro, sono state resi noti i valori delle retribuzioni medie giornaliere per talune categorie di lavoratori agricoli, valide ai fini previdenziali per l’anno in corso.

Come indicato nel provvedimento in argomento, le retribuzioni medie giornaliere valide per il 2018 a fini dei contributi e delle prestazioni previdenziali per la categoria dei piccoli coloni e compartecipanti familiari, sono riportate in un’apposita tabella allegata al decreto e suddivise per province, nelle misure determinate per i lavoratori agricoli a tempo determinato.
A titolo esemplificativo, tra i diversi importi indicati nella citata tabella si segnalano i 72,20 euro previsti per la provincia di Milano, i 67,99 euro per quella di Napoli, mentre gli importi indicati per le province di Roma e Torino ammontano, rispettivamente, a 74,42 e 75,94 euro.

Invece, per quanto concerne gli iscritti alla Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni, indicata all’art. 28 della L. 88/89, il reddito medio convenzionale da utilizzare quest’anno per il calcolo dei contributi e delle pensioni è fissato nella misura di 57,60 euro.

Operativamente, si ricorda che l’importo dei contributi viene determinato moltiplicando il predetto reddito medio convenzionale di 57,60 euro per il numero di giornate indicate nella “Tabella D” allegata alla L. 233/90, in corrispondenza della fascia di reddito convenzionale in cui è inserita l’azienda agricola.
Invece, per i mezzadri e coloni che optano per l’iscrizione nell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, per l’anno 2018, il reddito medio è parificato a quello determinato, nell’apposita tabella allegata al decreto ministeriale in commento, per la categoria dei salariati fissi.

Come espressamente indicato nel DM 10 maggio 2018, laddove siano previste retribuzioni medie diverse per le varie categorie di salariati fissi, il reddito medio da considerare sarà quello che corrisponde alla classe di retribuzione meno elevata.

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