Professionisti ancora esclusi dal voucher digitalizzazione
Dopo aver denunciato l’esclusione dei professionisti dal pacchetto di finanziamenti previsto dal Piano nazionale Impresa 4.0, con cui il Ministero della Sviluppo economico dava attuazione al credito d’imposta del 40% sulle spese sostenute nel 2018 per la formazione (fino a un massimo di 300 mila euro), l’Associazione dottori commercialisti segnala un’ulteriore esclusione del comparto da nuove misure di sostegno.
Nello specifico, si tratta del provvedimento, uno degli ultimi atti dell’ex Ministro Carlo Calenda, con cui è stato rifinanziato l’intervento che concede dei voucher alle PMI che volessero investire in ICT (hardware e software).
Lo stanziamento totale era passato, tramite il decreto ministeriale 23 marzo 2018, da 100 a 342,5 milioni di euro. Ma nonostante ciò, sottolinea l’ADC, si è deciso ancora una volta di riservare il finanziamento solo alle imprese, “con la piena esclusione dei professionisti dalla possibilità di accedere allo strumento”.
Eppure, ricorda l’associazione presieduta da Enzo De Maggio, “solo la settimana scorsa la stampa economica di settore titolava a piena pagina sulla necessità che i commercialisti svecchino i propri studi, che investano in tecnologia, che aggiornino le proprie e-skills”.
Dovranno farlo, ancora una volta, contando solo sulle proprie risorse, “senza avere la possibilità di partecipare ai bandi che vengono riservati alle imprese”. Il tutto nonostante il fatto che l’Europa definisca “impresa qualsiasi attività economica che produce ricchezza e quindi, a pieno titolo, anche gli studi professionali”.
Di qui, l’appello dell’associazione sindacale dei commercialisti al nuovo titolare del Dicastero, Luigi Di Maio (a capo anche del Ministero del Lavoro), a cui si chiede, da un lato di “aprire i bandi anche ai professionisti, che producono circa il 13% del PIL nazionale” e, dall’altro, avviare un confronto con le categorie, al quale l’ADC è pronta a partecipare per “stimolare e dare il proprio contributo”, in modo da “disegnare degli interventi tarati anche sulle esigenze dei professionisti”.
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