ACCEDI
Venerdì, 4 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

L’Agente della riscossione deve sempre provare la notifica della cartella

La conservazione degli atti si amplia nel caso di mancata riscossione per più di cinque anni

/ Giorgio INFRANCA e Pietro SEMERARO

Lunedì, 15 giugno 2020

x
STAMPA

download PDF download PDF

A fronte della contestazione del contribuente in ordine alla corretta notifica di una cartella di pagamento spetta all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dimostrare in giudizio l’avvenuta notificazione, senza potersi considerare esentata dalla prova in questione invocando il dettato dell’art. 26 comma 4 DPR 602/73, secondo il quale la copia della cartella notificata o della matrice deve essere conservata dall’agente della riscossione per cinque anni; le regole in tema di obblighi di conservazione ai fini amministrativi e organizzativi, infatti, non possono imporre una deroga ai principi generali in tema di onere probatorio.
In più, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è tenuta, in caso di contestazione del contribuente sulla non conformità fra l’originale notificato ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU