L’INPS fissa la contribuzione 2025 per i lavoratori domestici
Con la circ. n. 29 pubblicata ieri, l’INPS ha aggiornato le fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2025 per i lavoratori domestici.
Tale aggiornamento è stato effettuato in base alla variazione annuale dell’indice dei prezzi al consumo rilevata dall’ISTAT con riferimento al biennio 2023/2024, pari al + 0,8%.
Prima di passare all’esposizione in forma tabellare dei valori contributivi validi per tutto il 2025 (comprensivi della quota a carico del lavoratore) e alla ripartizione delle aliquote assicurative e previdenziali, l’Istituto previdenziale ha confermato l’applicazione degli esoneri previsti dall’art. 120 della L. 388/2000 e di quelli istituiti dall’art. 1 commi 361 e 362 della L. 266/2005.
Si conferma, pertanto, la minore aliquota contributiva dovuta per l’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI) dai datori di lavoro soggetti al contributo CUAF che incide sull’aliquota complessiva.
Trova ancora applicazione il contributo addizionale pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (retribuzione convenzionale) di cui all’art. 2 comma 28 della L. 92/2012 a carico dei datori di lavoro per i rapporti di lavoro a tempo determinato, instaurati per ragioni diverse dalla sostituzione di lavoratori assenti.
Infine, l’INPS ricorda che per volontà dell’art. 1 comma 161 della L. 207/2024 (legge di bilancio 2025), viene riconosciuto anche per quest’anno l’incentivo per coloro che, pur avendo maturato i requisiti per accedervi, decidono di non beneficiare della pensione anticipata flessibile (c.d. “Quota 103”).
L’incentivo è fruibile anche da coloro che conseguono i requisiti contributivi validi per la pensione anticipata.
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