Con la cessione della quota a un terzo i conguagli tra i soci non sono capital gain
Ad avviso dell’Agenzia delle Entrate, si tratta di redditi derivanti dall’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere
Con la risposta a interpello n. 50, pubblicata ieri, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta sul trattamento fiscale delle somme che vengono corrisposte tra soci sulla base di pattuizioni contrattuali autonome rispetto a un atto di cessione delle proprie quote.
Nel caso di specie, i soci che hanno trasferito la propria quota di partecipazione a un terzo hanno stipulato un accordo secondo cui la ripartizione del corrispettivo complessivo per la cessione delle partecipazioni deve avvenire valorizzando i risultati che gli stessi avranno contribuito a far realizzare alla società nei periodi successivi alla prima cessione.
In primo luogo, è stato ceduto il 51% per un corrispettivo complessivo pari a 16.000.000 di euro suddiviso in modo non proporzionale come segue:
- il sig. Alfa ha ceduto il 26,50% ...
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