Sei anni di residenza pregressa per l’impatriato autonomo
Se le fatture sono emesse all’ex datore di lavoro non residente il periodo minimo di permanenza all’estero raddoppia
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato ieri il secondo interpello sul regime dei lavoratori impatriati post DLgs. 209/2023 (risposta n. 22/2025), dopo il primo intervento avente a oggetto la cumulabilità con le altre agevolazioni per il rientro in Italia delle persone fisiche (risposta n. 16/2025).
Il nuovo intervento va a gelare le aspettative di molti contribuenti, posto che la linea interpretativa in esso contenuta va nel senso di imporre un periodo minimo di residenza estera di sei o sette anni in tutti i casi in cui l’impatriato svolga in Italia un’attività di lavoro autonomo che veda come committente l’ex datore di lavoro estero; e ciò, pare di comprendere, anche se l’ex datore di lavoro è uno solo dei committenti dell’impatriato.
La disposizione oggetto ...
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