Compensi a terzi deducibili anche in assenza di pagamento e fattura
Lo ha ribadito la Suprema Corte, smentendo la tesi del Fisco secondo cui tali compensi costituiscono sopravvenienze attive non dichiarate
Anche i compensi ai collaboratori dell’impresa, se certi e determinati, sono deducibili secondo il principio di competenza, a prescindere dalla loro manifestazione finanziaria e dall’emissione di ricevute o fatture. È quanto ribadito dalla Cassazione, con la sentenza 10758/2013.
La pronuncia trae origine da un avviso di accertamento, con il quale il Fisco aveva recuperato a tassazione, tra l’altro, i costi relativi ai compensi a terzi, collaboratori dell’impresa, integralmente dedotti nell’anno oggetto di controllo. Tali componenti negativi, pur risultando dalle scritture contabili, non erano sorretti da alcuna pezza giustificativa, atteso che le relative ricevute non erano ancora state rilasciate dai percettori perché l’impresa non aveva effettuato i pagamenti. ...
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