Azioni di responsabilità da «calibrare»
La Cassazione rigetta le azioni promosse dal curatore fallimentare e dai soci di minoranza perché non adeguatamente strutturate
Una corretta formulazione delle domande di risarcimento dei danni è fondamentale affinché si possa pensare di conseguire risultati utili dalle azioni intraprese. È questo l’insegnamento che è possibile trarre dalle sentenze n. 22004 e 22009 della Corte di Cassazione depositate ieri.
Nel caso affrontato dalla sentenza n. 22004 – al quale si applicava la disciplina anteriore alla riforma del diritto societario (DLgs. 6/2003) – il curatore del fallimento di una srl agiva, ex art. 146 del RD 267/42, nei confronti degli amministratori e dei sindaci della società perché, a fronte della riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale, avevano omesso di attivare le prescritte procedure normative, ex artt. 2446 e 2447 c.c., ovvero di procedere alla liquidazione della società, ai sensi ...
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