ACCEDI
Giovedì, 31 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

ECONOMIA & SOCIETÀ

Integrano la prova scritta i messaggi whatsapp attestanti la locazione dissimulata

Se si producono le chat con richiesta del canone e i bonifici eseguiti, ammissibile anche la prova testimoniale della simulazione del comodato

/ Carmela NOVELLA

Giovedì, 17 luglio 2025

x
STAMPA

download PDF download PDF

Se il comodato precario di un immobile dissimula, in realtà, una locazione, l’asserito comodatario può resistere alla pretesa di restituzione del bene avanzata dall’altra parte, avvalendosi dei messaggi whatsapp che attestano la richiesta di pagamento dei canoni dell’asserito comodante, nonché dei bonifici eseguiti a tale titolo, i quali rendono ammissibile il ricorso alla prova testimoniale della simulazione relativa.

I documenti in questione, pur non avendo i connotati della controdichiarazione scritta richiesta per la prova della simulazione tra le parti in base al combinato disposto degli artt. 1417 e 2722 c.c., integrano gli estremi del principio di prova scritta di cui all’art. 2724 n. 1) c.c. e, pertanto, consentono di superare la regola dell’inammissibilità ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU