Integrano la prova scritta i messaggi whatsapp attestanti la locazione dissimulata
Se si producono le chat con richiesta del canone e i bonifici eseguiti, ammissibile anche la prova testimoniale della simulazione del comodato
Se il comodato precario di un immobile dissimula, in realtà, una locazione, l’asserito comodatario può resistere alla pretesa di restituzione del bene avanzata dall’altra parte, avvalendosi dei messaggi whatsapp che attestano la richiesta di pagamento dei canoni dell’asserito comodante, nonché dei bonifici eseguiti a tale titolo, i quali rendono ammissibile il ricorso alla prova testimoniale della simulazione relativa.
I documenti in questione, pur non avendo i connotati della controdichiarazione scritta richiesta per la prova della simulazione tra le parti in base al combinato disposto degli artt. 1417 e 2722 c.c., integrano gli estremi del principio di prova scritta di cui all’art. 2724 n. 1) c.c. e, pertanto, consentono di superare la regola dell’inammissibilità ...
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