Via libera del CdM al documento programmatico di finanza pubblica
Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP).
Come riporta il comunicato di Palazzo Chigi, lo scenario programmatico conferma l’andamento dell’indebitamento netto previsto dal Piano strutturale di bilancio (PSB) e ribadito nel Documento di finanza pubblica dello scorso aprile (2,8% per l’anno 2026, 2,6% per l’anno 2027 e a 2,3% per l’anno 2028) e consente di rispettare il percorso della spesa netta concordato a livello europeo in quanto è coerente con la traiettoria. Il rapporto deficit prodotto interno lordo (PIL) si attesta per il 2025, al momento, al 3%, mentre il PIL 2025 allo 0,5%.
Nel documento si dà anche conto dell’incremento dello 0,15% nel 2026, di 0,3% nel 2027 e di 0,5 nel 2028 da destinare alle spese della difesa. Tale incremento è subordinato all’uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo.
Il tasso di crescita del valore del PIL programmatico si attesta: per il 2026 allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%. Il tasso di crescita tendenziale risulta pari allo 07% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028. Tali dati si basano su stime assai prudenziali che risentono anche del contesto geopolitico internazionale.
Il debito del DPFP si attesta su valori inferiori al PSB (dove era pari al 137,8 nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera. Tale indicatore inizia a ridursi già nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4 quando verrà meno l’effetto del superbonus.
Inoltre, il Governo spiega che con la manovra si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale. Saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività e si procederà nel percorso di incremento delle misure a sostegno di natalità e conciliazione vita-lavoro.
Tra i provvedimenti approvati ieri, in esame preliminare, figura anche un DLgs. con modifiche e integrazioni al DLgs. 231/2001. Il provvedimento costituisce una prima attuazione della direttiva Ue 2024/1640, relativa ai meccanismi che gli Stati membri devono istituire per prevenire l’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, concentrandosi in particolare sull’accesso alle informazioni relative al titolare effettivo delle persone giuridiche. L’obiettivo è rafforzare i meccanismi di prevenzione e contrasto all’uso del sistema finanziario a fini illeciti. Tra gli interventi specifici, si prevedono l’adeguamento del sistema sanzionatorio, sia penale che amministrativo, e la garanzia della più ampia collaborazione a livello nazionale e con le omologhe autorità europee.
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