L’attività di valorizzazione degli immobili può essere separata dalle altre ai fini IVA
Ai fini IVA, un soggetto passivo può separare l’attività di sviluppo e riqualificazione di immobili propri, rispetto alle altre attività di cessione e locazione immobiliare esercitate. Si tratta del principale chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 123 pubblicata ieri, 17 marzo 2022.
Il caso esaminato riguarda una società di gestione di un fondo di investimento immobiliare che, per conto di tale fondo, ha sottoscritto un contratto preliminare per l’acquisto di un portafoglio immobiliare.
Nell’istanza di interpello la società ha chiesto se, ai sensi dell’art. 36 comma 3 del DPR 633/72, è possibile applicare separatamente l’IVA con riguardo all’attività di valorizzazione che interessa gli immobili (identificati catastalmente come F/4) oggetto di interventi di riqualificazione e ristrutturazione, rispetto all’ordinaria attività di gestione del fondo.
L’Agenzia delle Entrate si è espressa in senso favorevole, assumendo che le predette attività presentino “elementi di uniformità e omogeneità nelle loro caratteristiche essenziali tali da poter essere considerate distinte e autonome”.
In merito agli immobili oggetto di interventi di riqualificazione e ristrutturazione, per i quali è prevista la possibilità che siano locati prima della cessione, è stato precisato che, in linea di principio, gli stessi dovranno essere imputati a ciascuna delle diverse attività separate, in base a criteri oggettivi, coerenti con la classificazione catastale di detti immobili e con il loro “utilizzo” nell’ambito di ciascuna delle predette attività.
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